dei seguenti
firmatari i portavoce ufficiali sono: Edward Goldsmith, Helena Norberg Hodge,
Giannozzo Pucci per le firme europee, Vandana Shiva per la firme
extraeuropee.
NON A NOSTRO NOME
Lettera aperta sul Social Forum Europeo alle
autorità e ai cittadini di Firenze
Sappiamo della diffusa preoccupazione che nel Forum
Sociale Europeo che si terrà fra il 6 e il 10 novembre
prossimi, si possano infiltrare degli specialisti della
violenza, come è avvenuto a Genova durante le manifestazioni
del luglio 2001, anche se questo forum non contiene occasioni
di scontro perchè non sono in programma manifestazioni contro
nessuna istituzione ufficiale come i G8, la Banca Mondiale o
il Fondo Monetario Internazionale.
Quasi tutti coloro
che verranno hanno in comune la certezza che le politiche
socio-economiche attuali minacciano seriamente il nostro
futuro insieme alla vita stessa su questo pianeta sempre più
malmesso, e credono che queste politiche debbano essere
profondamente cambiate.
Il Forum Sociale Europeo
dovrebbe essere condotto nello stesso spirito dei Social Forum
internazionali tenuti in Brasile a Porto Alegre, capitale del
Rio Grande do Sur. Ricordiamo che in nessuna delle due
occasioni vi è stata traccia di violenze.
I
responsabili principali delle violenze a Genova, i cosiddetti
Black Bloks, non facevano in alcun modo parte del movimento
per cui simpatizzano coloro che saranno presenti a Firenze in
novembre. Nessuno di noi aveva nemmeno sentito parlare dei
Black Bloks prima di Genova. Infatti ancora oggi ignoriamo che
cosa esattamente volessero ottenere e pensiamo che soprattutto
ci fosse l’intento di screditare ciò che, senza di loro,
sarebbe stato un grandissimo evento e un messaggio molto forte
proprio perchè totalmente pacifico.
Sappiamo che
esistono grossi interessi economici nel mondo a cui farebbe
comodo distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai
problemi che ci preoccupano. Perciò chi, durante il forum
sociale europeo, facesse atti di violenza a cose o persone
sarà oggettivamente un promotore di quei grossi interessi, non
dei nostri. Chiunque giustifica in qualsiasi modo la violenza
non parla a nostro nome. (Quanti vogliono veramente combattere
e modificare la politica delle banche non vanno a sfasciar
vetrine, trasferiscono i propri soldi nelle banche
etiche.)
Può valere la pena ricordare che anche se c’è
una notevole diversità di posizioni fra coloro che hanno
partecipato fin qui ai Social Forum, il principale comune
denominatore è stato e resta quello di convertire la società
dal suo attuale cammino suicida per dirigerla verso
un’autonomia molto maggiore delle comunità locali, e verso
un’economia che, invece di essere governata da imprese
multinazionali incontrollabili e irresponsabili, protette da
un mercato unico globale, sia nelle mani di attività
economiche piccole e medie, le più congeniali con mercati
regionali e locali. Queste attività possono sentirsi veramente
parte della società in cui operano e avere per lei un senso di
responsabilità, il che sempre meno si può dire delle
multinazionali che stanno avviandosi a monopolizzare il
mondo.
È certo che si può contare su di noi per fare
tutto il possibile, in collaborazione con le pubbliche
autorità, affinché il Social Forum Europeo sia un evento
pacifico e festoso che possa entrare con fierezza fra quelli
memorabili che Firenze ha ospitato.
Adesioni europee
-
Edward Goldsmith (GB)
-
Simon Retallack (GB)
-
Agnès Bertrand (France)
-
Giannozzo Pucci
-
Alex Zanotelli
-
Thierry Jaccaud (France)
-
Helèna Norberg Hodge (Sweden)
-
Franco Cardini
-
Francesco Gesualdi
Centro Nuovo Modello di
Sviluppo
-
Gianfranco Zavalloni
-
don
Luigi Ciotti
Gruppo Abele
-
Fabrizio Vincenti
-
Marco Tarchi
-
Stefano Borselli
-
Alessandro Michelucci
-
Alessandro Bedini
-
Massimo Angelini
-
Michele Boato
-
Tiziano Terzani
-
Wolfgang Sachs (Germania)
Wuppertal
Institut
-
Antonino Drago
Alleati Arca, prof.
universitario
-
Marco Sicco
Asci
-
Eduardo Zarelli
Insegnante
-
Massimo Rapi
Consulente culturale
-
Walter Catalano
Insegnante
-
Franca Debolini
Operaia
-
Roberto Bertoli
Dirigente Ente
Locale
-
Mao
Valpiana
Movimento Nonviolento,
giornalista
-
Paolo Coluccia
Assem-Banca del
tempo
-
Rosa Cannazza
Legambiente,
insegnante
-
Isabella Fisicaro
Medico
-
Maria Rosaria Alberico
Altroconsumo Faenza,
psicologa
-
Sergio Pezzati
-
Yukari Saito
rete Lilliput,
traduttrice
-
Anna Pinto
Infermiera
professionale
-
Daniela Bolognesi Piani
centro internazionale per
il dialogo interculturale e
interreligioso
Dia-Légein
-
Livio Giuliani
-
Angela e Beppe Marasso
-
Francesco Bacci
centro internazionale per il
dialogo interculturale e
interreligioso
Dia-Légein
-
Ester d'Elia
Studentessa
-
Rosa Maria Di Giorgi
Centro Unesco/FI,
ricercatore Cnr
-
Patrizio Frosini
Nodo Lillliput PT,
ricercatore universitario
-
Luca Gaggioli
-
Gabriele Cappelli
Agesci, Movimento educativo
sociale cristiano
-
Davide Caforio
Eticonomia
-
Giuliano Ciampollini
Associazione per la
pace
-
Adolfo Morganti
-
Maria Tinacci
Professore
universitario
-
Francois De Ravignan
editorialista del Monde
Diplomatique
-
Clothilde De Ravignan
-
Beatrice
Romano
Interprete-Traduttrice
-
Alain de Benoist (Paris)
Scrittore
-
Cettina Russo
divulgatrice
disoccupata
-
Maurizio Castellucci
-
Elena Avanzini
-
Caterina Totaro
studentessa
-
Luigi Caputo
Cooperativa 'O
Pappece-Altromercato
commercio equo
-
Hermann Graf Hatzfeldt (Germany)
-
Enrico Pezza
Rete di Lilliput
-
Fla
Consonni
-
Elisabetta
Rigamonti
Agribiopiemonte
impiegata
-
Paola Marengo
Agribiopiemonte
libera
professionista
-
Alessandro Ronco
Agribiopiemonte
impiegato
OT IN OUR NAME
LETTER ON THE EUROPEAN SOCIAL
FORUM TO THE AUTHORITIES AND PEOPLE OF
FLORENCE
We
understand that people in Florence are concerned that the
European Social Forum, due to be held in this city between the
6th and the 10th November, might conceivably be infiltrated by
violent elements, as was the case in Genoa at the meeting of
the G8 in July 2001
This should be unlikely as those
who congregate at Florence in November will not be there to
vent their opposition to the policies of any official body
such as the G8, or for that matter The World Bank and the
IMF.
Nearly all of them will be people who have in
common a deep feeling that today's socio-economic policies are
seriously threatening their future and indeed the future of
life itself on this increasingly beleaguered planet, and
consider that these policies need to be seriously
reconsidered.
We would like to remind you that the
European Social Forum is to be conducted in exactly the same
spirit as were the two Social Fora held at Porto Allegre, the
capital of the Brazilian state of Rio Grande do Sul.
It
must be stressed that on neither occasion was there any trace
of violence.
What is more, those who were responsible for
the violence at Genoa - the members of the so-called Black
Blocs - were in no way part of the movement to which those who
will be present at Florence in November belong to or
sympathise with. None of us had even heard of the Black Blocs
before Genoa. In fact we still ignore exactly what it was
trying to achieve, and fear that it was above all to discredit
what, without them, would have been a marvellous event and one
that would have sent out a powerful message to the world at
large. We know that there are economic powers that are keen to
divert public opinion from the problems that preoccupy us.
Whoever uses violence at the European Social Forum, whatever
be the pretext, will be promoting their agenda not ours. And
whoever encourages people to commit acts of violence does not
speak in our name.
It might be worth mentioning that
though there is considerable diversity of views among the
people who have so far participated in the Social Fora, the
main accent was, and remains, on moving our society from its
present suicidal path to one that is more localised, with
greater power to local communities, and with an economy that,
rather than being run by uncontrollable and unaccountable
multinational companies catering for a global economy, is
instead in the hands of small and medium sized companies
catering for a more local or regional market, companies that
would feel that they were really part of the society they work
in and that are imbued with a sense of responsible towards it,
as is less and less the case with the multinational
corporations that are taking over today.
What is
certain is that we can be counted upon to do everything we can
to cooperate with the authorities in assuring that the Social
Forum will be a peaceful and joyful event, one that the City
of Florence will be proud to have hosted.
Sostainers from out of Europe
-
Vandana Shiva (India)
-
Bittu Sahgal (India)
-
Ashish Fernandez (India)
-
John Cavanagh (USA)
-
Key
Weir (New Zealand)
-
Rejanae Maria Ludwig (Brazil)
-
Nucleo dos Ecojournalistas do Rio
Grande do Sul
(Porto Alegre, Brazil)
-
Roberta Coimbra (Brazil)
-
Lisa Sfei Cordeiro (Porto Alegre,
Brazil)
-
Jaime Carvalho (Brazil)
-
Mark Ritchie (Minnesota, USA)
President - Institute for
Agriculture and Trade Policy
-
Jiri Tutter
Greenpeace
-
John Pozzi (Florida, USA)
Global Resource
Bank
-
Caren Beatriz Salvador (Porto Alegre -
Brasil)
ecological consumer